Intervista al Dottor Lupattelli
del TEAM BRAIN FLOW, primo Team al mondo nel metodo innovativo per la cura
della Sclerosi Multipla.
Dottor Lupattelli, in cosa
consiste il metodo del suo team? In cosa differisce dal metodo CONVENZIONALE?
Il metodo consiste nella dilatazione MEDIANTE ANGIOPLASTICA, quindi con un
palloncino simile a quello che si inserisce nelle coronarie dei pazienti con
problemi ischemici al cuore, di due vene ( una a destra e una a sinistra) poste
nel collo. Queste vene sono denominate vene giugulari interne. L'utilizzo
di questo sottilissimo palloncino che viene introdotto con un forellino di 2 mm
all'inguine e veicolato attraverso l'albero venoso fino al collo, permette,
previa insufflazione dello stesso, di ristabilire il normale diametro
delle vene giugulari che in moltissimi pazienti con SCLEROSI
MULTIPLA sono abnormemente chiuse. La procedura si esegue in anestesia locale
all'inguine e il paziente viene dimesso in giornata senza ne' tagli ne' punti.
Successivamente a questo intervento, che a volte richiede l'apertura di una
terza vena posta nel torace, il paziente comincia a mostrare segni di
regressione alla malattia, con miglioramento della stanchezza, del movimento,
delle parestesie e formicolii, dell'incontinenza urinaria, dell'equilibrio,
della vista, dei dolori diffusi, dell'insonnia e molto altro.
Purtroppo il metodo convenzionale si basa sulla somministrazione di una
terapia farmacologica che potrebbe limitare la progressione di malattia ma
non ha ancora dimostrato nessuna efficacia nel far regredire la sintomatologia
correlata alla sclerosi multipla. Con l'angioplastica in effetti ci troviamo
davanti ad un importante, direi epocale, sviluppo della terapia per la
sclerosi multipla. Si esegue nel giro di un’ ora con il paziente
completamente sveglio e non ha nessun effetto collaterale. E, non da
dimenticare, generalmente si esegue una o al massimo due volte nella vita del
paziente.
E' un metodo invasivo?
No, e' un metodo denominato "minimamente invasivo" proprio
perche’ non richiede assolutamente l'uso del bisturi o di altri strumenti da
taglio.
Necessitano più interventi sullo
stesso paziente?
Generalmente no. A volte pero',in una percentuale intorno al15% si puo'
verificare la richiusura di una vena dopo PTA o dilatazione a palloncino. In
quei casi potrebbe essere utile ed indicato reintervenire con una nuova
angioplastica.
Quale tipologia di paziente,
puo' riferirsi al vostro Team?
Chiunque sia affetto da Sclerosi Multipla, indipendentemente dall' eta'.
Ma abbiamo visto che patologie come le cefalee refrattarie alla terapia
farmacologica, la sindrome di Meniere ed altre ancora, rispondono molto
bene al trattamento di PTA con spesso, la totale scomparsa della
sintomatologia. Cio' dipende anche ovviamente dal grado di compromissione
dell'individuo. In effetti nei soggetti con sintomi iniziali abbiamo piu' volte
osservato la totale scomparsa di questi, cosa impensabile fino a pochi anni fa
in una patologia come la Slerosi Multipla. Tuttavia importanti regressioni
della sintomatologia possono osservarsi anche nei pazienti sicuramente piu'
compromessi o di eta’ avanzata.
In quale occasione avete preso
in considerazione questo Metodo?
Ad oggi abbiamo eseguito circa 2000 interventi e siamo considerati
l'equipe con maggiore esperienza in ambito mondiale. Quasi tutti i nostri
pazienti erano affetti da Sclerosi Multipla, come di Sclerosi Multipla era
affetta la nostra prima paziente operata nel 2010. Gia' dal primo intervento
abbiamo capito le grosse potenzialita' di questa tecnica e da quel giorno
abbiamo cominciato ad operare e a studiare assiduamente. In poco tempo ci siamo
trovati richieste di pazienti da tutte le parti del mondo, dagli Stati Uniti
alla Russia, dal Canada al Sud Africa.
Può essere applicato a favore
della cura di altre patologie? Quali?
Come gia' detto, oltre alla sclerosi multipla, abbiamo visto risultati
sicuramente incoraggianti nelle cefalee intrattabili, nella polimialgia, nella
sindrome di Meniere ed altro, che e' ancora oggetto di studio e che quindi
eviterei in questo momento di menzionare.
Tecnicamente il metodo, come anche pubblicato dal nostro gruppo e ripreso
da varie testate giornalistiche italiane e straniere, ha risultati che si
avvicinano al 100%. In parole povere, in un team medico di comprovata
esperienza, le vene giugulari e la vena del torace (vena azygos) vengono
praticamente sempre riaperte mediante PTA. Purtroppo pero', il risultato
clinico, e cioe' il miglioramento sul piano sintomatologico del paziente si
verifica nell'80-85% dei pazienti, mentre i rimanenti, nonostante mostrino una
buona riuscita dell'intervento alle vene, non riferiscono o mostrano
miglioramenti della sintomatologia dopo la PTA. In altre parole, c'e' circa un
15-18% dei pazienti che, nonostante abbiano vene giugulari normalmente pervie
dopo l'intervento di PTA, non sembrano essere responsivi a questo tipo di
trattamento. Tuttavia, negli anni molti di questi "non responders"
sembrerebbero comunque mostrare un certo rallentamento della progressione di
malattia. Rallentamento di malattia che a volte appare invece estremamente
evidente nei pazienti che mostrano netti miglioramenti sul piano
sintomatologico dopo PTA. Solo un attento studio di questa nuova procedura ci
permettera' nel tempo di chiarire perchè ancora una parte di pazienti, sebbene
limitata, sembrano rispondere meno a questo tipo di trattamento, che invece
nella maggioranza dei soggetti puo' comportare un netto miglioramento della
qualita' di vita, e che allo stato dei fatti e' una delle pochissime
possibilita' che il malato attualmente ha per combattere questa
malattia e, soprattutto, potere stare meglio.
Sono molti i centri a eseguire
questo intervento?
Ancora l'esperienza e' limitata e sono ancora pochi i centri che
possiedono l'esperienza sufficiente per poter eseguire in sicurezza la PTA
nella CCSVI, E' tuttavia importante affidarsi esclusivamente a Team
multidisciplinari costituiti da professionisti con qualifiche diverse (chirurgo
vascolare, radiologo, cardiologo, neurologo, neurofisiologo, ecc) e non a
semplici studi medici che propongono visite dietro a incessanti
pubblicita' su internet e poi dirottano il paziente in piccole cliniche private,
dove un solo medico si occupa di diagnosi e intervento, e soprattutto
abbandonandolo poco dopo aver eseguito la PTA. In questi casi i risultati
possono essere deludenti. Nel nostro caso il Team Brain Flow (http://www.youtube.com/watch?v=cQo43LfebUk)
e' nato proprio allo scopo di poter studiare e trattare il paziente all'interno
di un percorso dedicato e ben articolato da professionisti
all'avanguardia ognuno nel loro campo dove il malato possa
continuare ad essere seguito nel tempo.
Link di riferimento più
significativi con testimonianza dei pazienti operati.
Testimonianze:
Contatti:
-sito di riferimento Personale
del Dottor Lupattelli con riferimenti
-sito di riferimento della
Struttura con riferimenti
pagina face book: ccsvi-Reggio Emilia
pagina face book: Dott. Tommaso
Lupattelli
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