domenica 13 dicembre 2020

JONATHAN KOGASSO, STELLA NASCENTE DEL PUGILATO ITALIANO: L’IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO FISICO E MENTALE PER RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI E SOGNI

 

Jonathan Kogasso è un pugile nato in Congo venticinque anni fa, in tenera età si è trasferito dagli zii in Lombardia dove vive ancora oggi.  Dove vive ancora oggi.

Ha un grande sogno, sportivo e sociale, una grande motivazione e un forte senso dell’onore e del dovere, ha un desiderio, quello di migliorare il mondo attraverso i suoi sogni, quelli che condivide con ogni ragazzo della sua età.

Il suo approccio di crescita personale e professionale, unisce la parte tecnica dell’allenamento fisico a quella innovativa legata all’ “allenamento mentale”.

I suoi allenatori sono l’ex campione Vincenzo Gigliotti, che cura la sua parte atletica e la tecnica, suo mentore dal primo momento, e Serena Fumaria, Mental Coach professionista, che segue la parte mentale e la gestione degli obiettivi.

Kogasso viene inoltre seguito per la parte medica e tecnica da professionisti e tecnici del settore.

 




                                              
                                                              JONATHAN KOGASSO

-Jonathan, raccontaci di te…

“Sono Jonathan, vengo dalla Repubblica democratica del Congo, precisamente Kinshasa, e ho un grande sogno...Ho lasciato la mia terra, con i miei genitori e fratelli, all’età di otto anni, ora ne ho 25. All’inizio è stato doloroso e non facile comprendere la ragione del mio viaggio, ma ora so qual è la mia strada, non passa giorno senza che io  ricordi quanto sono fortunato… La mia fortuna la metto in gioco per me, la mia famiglia, le persone che hanno bisogno d’aiuto sia economico che morale. Questo è il mio sogno.”

 

-Come si diventa Pugile? Quali sono le prime difficoltà?

“Sono entrato in palestra a Voghera e trovandomi davanti a storie sportive importanti, (Parisi e Gigliotti tra tutti). Mi sono appassionato a questa disciplina e poco dopo sono venuto a conoscenza che anche nella mia famiglia, papà e fratello, l’avevano praticata. Le prime difficoltà sono legate alla costanza negli allenamenti  alla disciplina dentro e fuori dalla palestra”

 

-Nonostante tu abbia iniziato da pochi anni, hai raggiunto obiettivi e ricevuto riconoscimenti…

“Ho cominciato nel 2014 e dopo un anno ho disputato il mio primo match perdendolo. Oggi, dopo vari tornei nazionali ed internazionali il mio record di 50 m di cui 39 20 10 persi è un pareggio”

 

- Quanto conta la tecnica nel pugilato? Come vieni allenato?

“Per me la tecnica può essere rappresentata come uno stile di vita, un fraseggio pugilistico di alto livello e bellezza nei movimenti ed intelligenza strategica sul quadrato. Questo la rende importantissima. Il mio allenatore è Vincenzo Gigliotti, noto ex pugile e campione della sua categoria. Mi alleno con Vincenzo dopo l’orario di lavoro nella palestra di Voghera che si chiama “Box Station”, lavoriamo insieme  per circa un’ora e mezza ogni sera, tranne giovedì e domenica pomeriggio. Nella preparazione alterno una settimana di carico con pesi a una settimana di tecnica e resistenza, 20 giorni prima del match concludiamo con un lavoro in scarico e di sparring, che è la simulazione  del match stesso.”

 

                                        JONATHAN KOGASSO E VINCENZO GIGLIOTTI



                         JONATHAN KOGASSO IN PALESTRA BOX STATION DI VOGHERA

-  Quanto è importante l’alimentazione per uno sportivo?

“È molto importante per l’equilibrio fisico e mentale per mantenere il peso della categoria.”

 

- Sotto stress quanto conta l’equilibrio mentale e il focus sull’obiettivo? Come fai a mantenerlo sempre corretto?

“Mantenere un equilibrio mentale è essenziale per affrontare gli ostacoli e le incertezze che si possono rivelare durante il percorso, mentre un ottimo focus ti dà la giusta motivazione per dare il massimo fuori e dentro al ring. Così come Vincenzo Gigliotti  e altri tecnici seguono la mia parte di allenamento e  quella fisica, la mia Mental Coach, Serena Fumaria, segue la mia parte di formazione e crescita personale che mi porta ad avere lucidità maggiore e focus precisi sui miei obiettivi.

Così come nell’allenamento fisico costante, l’allenamento mentale crea un cambiamento interiore e migliora il focus. Allenamento e Mental Coaching, implementano le mie performance  e la mia potenza in maniera costante.”

 

                                JONATHAN KOGASSO E GIGLIOTTI IN ALLENAMENTO



                                     SERENA FUMARIA, MENTAL COACH DI JONATHAN

Raggiungere risultati a fronte di un impegno costante, può costituire a parer tuo un metodo “educativo” di crescita personale?

“Certo che sì, trasmette disciplina di sacrificio e mi aiuta nella mia vita quotidiana lavorativo”

 

- Cosa è cambiato in te da quando combatti?

“Ho capito che nella vita bisogna essere in grado di soffrire, ma quando ottieni dei risultati che ti gratificano, niente può fermarti, e gli stessi aumentano la voglia di darsi da fare”

 

-In molti pensano che il pugilato sia uno sport violento, per chi lo fa e invece è uno sport di onore. puoi spiegarci la differenza?

“Per me la violenza è qualcosa che si subisce senza il proprio consenso la boxe ha regole e la sua funzione non è quella di fare male a qualcuno che è indifeso o più debole, ma è uno scontro ad armi pari tra due persone. Purtroppo sono più frequenti casi di violenza negli altri sport, apparentemente non violenti.”

 

-Quali sono i tuoi obiettivi? Quali sono i tuoi sogni?

“Il mio obiettivo primario diventare campione italiano, successivamente qualificarmi all’olimpiadi, ed infine diventare campione del mondo. Può suonare presuntuoso, ma Serena Fumaria, la mia Mental Coach mi ricorda sempre di sognare in grande, perché è la che voglio arrivare”

 

-Cosa consiglieresti ai nuovi atleti che si approcciano a questa attività sportiva?

 “Consiglierei loro di avere cura del proprio corpo e della propria mente allenandosi in discipline come Boxe o anche facendo solo esercizi fisici standard, leggendo libri per tenere attivo il proprio cervello e lo sviluppo cognitivo. Devono eliminare i vizi come l’abuso di alcol e di droghe che sono veleno per il nostro corpo. Infine mettersi in gioco a fronte dell’un fenomeno negativo detto bullismo e sensibilizzare quante più persone possibili”

 


-Chi è Jonathan?

“Un uomo libero che ho trovato la propria strada e ha intenzione di percorrerla fino in fondo.  È un uomo che a cuore la vita degli altri e vuole aiutare gli altri attraverso le sue capacità. Questa è la mia missione di questa vita, inoltre il mio obiettivo è diventare prima un grande campione, un uomo di rispetto per poi essere un esempio positivo per molti, per dimostrare che si può arrivare con impegno, anche a traguardi che sembrano essere impossibili.”


- In bocca al lupo per i tuoi successi...


Intervista di TFE.